Dieci anni a inseguire
su strade straniere
il respiro del vento
unico compagno delle mie afflizioni,
Dieci anni
in cerca di un volto, una voce,
un profumo che mi tenesse ancora
legato ai ricordi,
sempre più indistinti, lontani..
Crescevo in quella illusoria ricerca
tra campi allestiti
e smantellati la notte,
tra botte, soprusi,
furti e rancori.
Io nomade a metà,
senza un passato da ricordare,
radici smarrite nell’inesistente presente,
inutili pensieri di un futuro incerto e lontano.
E ti ritrovai
col volto sfatto dal pianto,
pronta a sorreggere le mie paure,
ammorbidendo col sorriso
ogni mia scontrosità, ogni mia diffidenza,
Colmando le lacune
che io né bimbo, né uomo
non sapevo ancora marginare,
nella percezione del bene e del male.
Dieci anni lontani…
Troppi per un figlio,
infiniti per una madre,
ma non sufficienti da distrarne il più piccolo
ricordo.
Madre mia gli occhi tuoi dentro ai miei
hanno narrato di momenti persi, ma felici
hanno ripercorso meandri di vite immaginate a
due
ed ancora oggi raccontano fiabe di passato
che con granelli di sabbia dorata lastricano
i
difficili sentieri del mio cammino
Ginko