A mio Nonno



Uomo d’onore, cosi ti descriveva mio padre,
quando nei momenti di sconforto ricordava
la sua infanzia sbandata, la sua fuga da te

La paura le botte i litigi a cui assisteva,
però ti ha portato sempre con sé
quando a Formia gelataio alla quercia
o in Africa sotto le bombe
o in Inghilterra durante la prigionia.

Il suo pensiero era sempre rivolto a te
che passavi le ore ammazzando la noia
in una cella umida contando i tuoi passi
per l’affronto subito che ancora ti bruciava.

Maledetto vino che porta a vantarsi
di cose non vere per guapperia
cosi per il prestigio e i compagni
tirasti fuori il coltello e affondasti la lama.

Per una donna che nemmeno ti amava
hai finito i tuoi giorni lontano da casa
Peppe ferro così ti chiamava
ora in angolo di Sardegna riposi.

Nemmeno la morte ha estinto la pena,
spero un giorno di portare un fiore.
da parte di mio padre che lo voleva
io porto il tuo nome ma non so
nemmeno che faccia avevi Nonno.

                                                                Giuseppe (dartagnan_58)

 

 

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