A Silvia

Siedo stanco proprio in quell’angolo della cucina,
dove sedeva stanca mia madre con la testa china,
intenta a dipanare vecchi gomitoli di lana colorata,
con mani ancora belle, e con l’argento tra i capelli.

"Quando sarò morta, non voglio tomba né fiori.
Buttatemi nuda nella terra, perché sarà finita,
e non udrò più nulla, non sentirò più i profumi.
L’unico dispiacere sarà lasciare a voi, miei figli."

Siedo affranto in quell’angolo, sotto l’orologio a muro,
a dipanare vecchi ricordi ed intrecciare fili di memoria,
con mani figlie d’altre mani, e un po’ d’argento tra i capelli.

                                                                 

                                                          Giancarlo

 

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