Il Giudizio

Mi trovo qui davanti al Tuo cospetto
l’attesa m’impedisce di parlare,
mi sento ancora meno di un insetto
m’assale il desiderio di scappare.

Non temerò il giudizio tuo divino
a quello son da sempre preparato,
con la mia voce ancora da bambino
ricordi quante volte T’ho invocato?

E quando T’imploravo di morire
neppure allora staVi ad ascoltare
fingevi o forse non voleVi udire
troppo impegnato a stare sull’altare.

Così senza parlar m’allontanavo
e quando ritornaVi alla mia mente
con rabbia e con amor Ti bestemmiavo
sentendo quella fiamma ancora ardente.

Ma prima che su me castigo cada
Ti chiedo solo di farmi capire
a che serviva questo mio soffrire
e poi colpisci pure se Ti aggrada.

                                                                  Angela

 

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