Il pesce rosso

 


Quanta gente oggi!
Non vi aspettavo, di solito siete in molti il sabato e la domenica, con i vostri bambini che mi guardano con il naso schiacciato contro il vetro.
Sarà il maltempo, il freddo o chissà cosa vi ha spinto , ma nella pausa pranzo avete lasciato l’ufficio e, dopo un veloce panino, siete venuti a fare due passi e a vedere l’acquario.
Bravi, avete fatto bene!

Per prima cosa lasciate che mi presenti: sono un pesce rosso e nell’ambiente mi conoscono con il nome di Goffredo.
Per chi non ha la possibilità di vedermi, voglio subito dire che sono un signor Pesce rosso, in altre parole… bellissimo!
E il merito è vostro cari amici al di là del vetro.
Pazienti incroci, esperimenti e anni di studio, hanno fatto di me un pesce stupendo e senza falsa modestia potrei dire senza tema di smentita di essere tra i più belli d’acqua dolce.
Sono grassoccio, peso vari etti, ho colori accesi e vivaci, pinne magnifiche e la coda…
Lunghissima e sinuosa, non potete fare a meno di guardarmi, siate sinceri.
La maggior parte di voi non crede nemmeno che sia un pesce rosso e pensa che appartenga alla categoria dei pesci tropicali…eppure…sono un Pesce rosso.

Niente a che vedere con i miei parenti poveri, quei tristi , incolpevoli e piccoli esseri che trovate chiusi in un sacchetto d’acqua alle fiere ed ai luna park.
Che tristezza.
Loro si che se la passano male, altro che prigione, quello è carcere duro!
I più fortunati vengono vinti o acquistati e allora finiscono in bocce di vetro o mini vaschette con piante di plastica dagli improbabili colori. L’acqua che viene cambiata quasi tutti i giorni, e il cibo…i gatti…lasciamo stare.
Per forza muoiono presto; in realtà si suicidano. Eppure la mia razza è tra le più resistenti e adattabili.
Poveracci, non meritano una fine così, anche perché noi abbiamo una storia; non per continuare a vantarmi ma siamo tra i primi pesci ornamentali che l’uomo abbia mai avuto.
Certo i miei antenati non erano belli come me ma da qualcosa si doveva pur cominciare…

Avete visto dove vivo?
Qui ci sono un migliaio di litri d’acqua pura, perfettamente ossigenata, ve la sognate voi un’acqua così, mai troppo fredda, mai troppo calda, rocce, un bel fondo ghiaioso, arbusti…
Il cibo è ottimo, perfettamente bilanciato come dice quell’uomo con il camice bianco.
E le pescioline? Avete visto che roba?
Sono decisamente più svestite delle vostre ballerine televisive.
Insomma sono un pesce felice!

Si, lo so cosa state pensando, che non e’ vero che ho tutto, non sono libero.
Ma guardate le cose dal mio punto di vista..
Se mi liberate dove mi mettete?
Mi avete fatto bello ma sono terribilmente lento, e poi scusate in quale corso d’acqua pensate di buttarmi, avvelenatori!!

Ci sarebbero le risaie, una volta erano piene di pesci rossi e carpe.Cibo abbondante, ma si rischia di finire in secca e catturati, non fa per me.
Qualche diramazione, qualche canale pulito sono sicuro esista, qualche insenatura.
Acqua che scorre lenta e fresca, vegetazione ricca, canneti…e i lucci!!!
Quanto mi stanno sulle pinne i lucci!!!
Hanno dei denti che se non ti finiscono subito ti aprono certe ferite…mi vengono le squame d’oca se ci penso..
Dite che e’ la natura? E io che c’entro…

Sentite, lasciatemi qui che sto bene, il coraggio non e’ una mia virtù, sarà che nei vostri giochi genetici mi avete dotato di un dna simile al coniglio, chissà, ma lasciatemi qui…
Pensate ad altri animali, loro si che soffrono la mancanza di libertà.
Io, pesce rosso, figlio di non so bene che cosa, sto benissimo qua dentro, nella mia lussuosa prigione.
Ora scusatemi , anche se non ci crederete ho la bocca secca a furia di parlare, per cui mi allontano dal vetro e me ne vado…vi lascio liberi.
Così magari vi accorgerete che la vostra pausa pranzo è finita e dovete correre al vostro posto di lavoro.
Tornate a trovarmi mi raccomando.
Bollicine a tutti!
                                                          

                                                                       Stefano

 

 

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