La non-stagione

Dalla sommitą del colle
osservo la conca della cittą
come cucchiaio raccoglie
sotto un mare di nebbia
case fabbriche strade parchi
e intrecci d’esistenza
qui sopra io respiro goccioline trasparenti
e nell’umiditą scintillante tronchi contorti
affondano le nere radici nella terra pesante
macchie di verde cupo qua e lą promettono
una primavera di gemme e colori
la rarefatta pace di una non-stagione
ancora permette d’intuire senza pensieri
la sintesi dei mesi trascorsi
oggi riposo la mente
con occhi dipinti di pioggia.

                                                                 

                                                          Roverandom

 

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