Latte e amore

 

Senti quel miagolio rompere il silenzio della nottte, lunghi lamenti flebili, che straziano il cuore.
- "Per favore tacete, non voglio sentire" - urla la tua mente".
Il cuscino premuto sulle orecchie come uno scudo, ma a nulla serve, quel lamento continua ossessivo.
Ti alzi, inutile dormire, butti qualcosa sulle spalle per non sentire il freddo pungente, poi segui quel lamento.
Avanzi con passo incerto tra scantinati bui, odori nauseabondi, cerchi tra i rifiuti chi ha disturbato il tuo sonno. Il lamento cessa, ti fermi incerta, il buio è fitto, troppi i cunicoli per sapere esattamente dove andare. Poi... improvviso... come un richiamo il lamento riprende.
Una porta chiusa ed oltre la porta il lamento. Un lungo respiro, la mano che non osa spingere quella porta e poi... di nuovo il silenzio.
 

Ti fai coraggio, abbassi la maniglia lentamente cercando di fare meno rumore possibile ed entri.
Ti guardi intorno... nulla... solo il buio.
Un rumore rompe il silenzio, come uno schiocco di lingua contro il palato, hai paura e rimani ferma, immobile, solo i tuoi occhi vagano scrutando l'oscurità.
Dalle finestre dai vetri in frantumi un raggio lunare illumina la stanza e la paura lascia il posto allo stupore.
Sopra vecchi giornali ormai ingialliti e stracci putridi un piccolo gattino affamato e ingordo sta succhiando avidamente da un capezzolo ormai arrossato.
 

Ti avvicini lentamente per non spaventarlo, per non rompere quell'incantesimo e lo stupore accresce.
Chi sta allattando quel piccolo essere non è una gatta, ma... una cagna randagia.
Posi una lieve carezza sul suo capo e lei ricambia quel gesto d'affetto con una delicata leccatina alla tua mano. Nei suoi occhi leggi tutto l'amore che nutre per quel figlio diverso, per quel figlio non suo. Latte e amore che dolce connubio.
Ti distendi vicino a lei, la tua mano si allunga a catturare il calore che il suo ventre sprigiona. Lei non ti allontana anche se stanca... spossata.
Chiudi gli occhi pensando: "Oh avesse allattato anche me...forse ora non avrei quell'arsura perenne".
Poi tranquilla ti addormenti e mentre sogni calde braccia che si stringono a te dalla tua gola esce... un fievole miagolio.

                                                                  Angela

 

Grafica e Web Design www.webdesigns.it