Leopoldo

 


 

 

Leopoldo si sporse ancora una volta dal muretto, per dare uno sguardo curioso al giardino dei vicini. Cercava di mantenersi in bilico con i muscoli contratti, così come era abituato a fare da sempre, per mantenere in bilico la sua vita

Quel giardino lo aveva sempre attratto fin da quando era nato, sentiva pulsare la vita, tutti quei fiori dagli svariati colori lo facevano impazzire, i voli delle farfalle lo mandavano in visibilio e lui passava ore ed ore in quella contemplazione.
A volte, al passaggio di una piccola lucertola si sporgeva ancora di più, e la seguiva con lo sguardo finchè non la vedeva sparire tra le crepe del muretto o tra il fogliame.
La madre spesso lo riprendeva, era sempre apprensiva e quel figlio troppo vivace aumentava le sue paure, nessuno degli altri suoi figli era vispo come Leopoldo.
D'improvviso sentì un tonfo, si girò e si accorse che sul muretto Leopoldo non c'era più.
Si preoccupò e cominciò a chiamarlo.
Non poteva avere fatto un salto del genere, non era ancora in grado di spiccare salti così alti e si sarebbe fatto male sicuramente.
Ad un certo punto da un cespuglio di rose uscì Leopoldo, era raggiante e teneva stretto nella bocca quella lucertolina che lo aveva per giorni fatto impazzire, nascondendosi in ogni fessura.
Zoppicava leggermente ma era al settimo cielo sapendo che finalmente era riuscito a saltare nel giardino dei vicini ed a procurarsi quel piccolo regalo da portare a casa. La fortuna lo aveva assistito quel giorno, e forse fu proprio questa certezza che gli fece scordare i consigli della madre e abbandonare la prudenza.
Quando fece per spiccare il salto per ritornare sul muretto, si sentì prendere da dietro, rimase quasi paralizzato dal terrore sentendo sul collo l'alito caldo del guardiano di quel giardino.
Questa volta sapeva di avere osato troppo, ed ora ne pagava le conseguenze.
I gatti si sa hanno sette vite ma le sue opportunità le aveva consumate tutte, dietro a quella lucertolina che stringeva ancora nella bocca.
Un ultimo sguardo verso quel giardino che lo aveva sempre attratto e poi spirò.


                                                                  Angela

 

 

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