Le sette valli della luna

 


 

 

Mi innamorai di quel luogo appena lo vidi qualche anno fa. E' un luogo fantastico, sembra quasi irreale e da quel luogo ho preso lo spunto del mio nick attuale.

Si trova a nord della Sardegna, il luogo precisamente è Capo Testa, e si affaccia esattamente sulle Bocche di Bonifacio, essendo un istmo è bagnato dal mare da ambo i lati, oltre non c'è più nulla se non il mare.

Alla fine della strada di questo piccolo posto sperduto vi è un faro, il quale credo sia in disuso ormai da tempo ed i resti di alcuni bunker dell'ultima guerra, tutt'intorno rocce, solo rocce, enormi rocce, alcune così lisce e levigate dall'acqua da sembrare di pesca.

Arrivammo in un giorno di vento, giorno ideale per arrampicarsi tra quelle rocce senza sudare, il panorama visto dall'alto era stupendo, ma nulla lasciava presagire quello che avremmo trovato poi.

Guardando in basso da sopra queste rocce notai un lembo di spiaggia isolato e tranquillo, lambito da uno specchio d'acqua trasparente e cristallina.

Camminando tra le rocce sembrava di essere dei nani in un mondo troppo grande, il vento passando attraverso le rocce mandava dei lunghi lamenti, il mare sotto quella forza alzava onde spumeggianti che andavano a infrangersi con violenza contro le rocce arrivando a spruzzarci sul viso miriadi di gocce salate.

Cominciammo a scendere lentamente anche perchè il vento contrario ci respingeva.

Giunti in fondo una grandissima valle apparve ai nostri occhi ma in fondo alla valle ci trovammo di fronte ad un enorme e invalicabile muro di rocce.

Avevamo due alternative per arrivare alla spiaggia, la prima consisteva nell'attraversare un tratto di mare tra le rocce ma la profondità dell'acqua ci fece desistere, l'altra possibilità era quella di fare un giro più lungo arrampicandoci tra le rocce.

Vi era anche una terza possibilità... quella di desistere, infatti per un istante pensammo di rinunciare ma, la spiaggia che sapevamo al di là delle rocce era come se ci chiamasse, quindi decidemmo di continuare e iniziammo la scalata.

Ci accorgemmo che nonostante il cammino sembrasse impervio la porosità delle rocce aiutava la presa. E così lentamente cominciammo ad avvicinarci all'obiettivo prescelto. Ogni tanto una capra saltellava vicino agile vicino a noi e ancora oggi mi chiedo come facciano a muoversi in modo agile e veloce in luoghi così impervi.

Non senza difficoltà arrivammo alla spiaggia, lo spettacolo che si presentava davanti ai nostri occhi ci lasciò per un attimo senza fiato, la piccola spiaggia, perchè era veramente piccola era circondata da queste grandi rocce come in difesa della furia del mare.

Era da due giorni ormai che infuriava il maestrale, alzando onde altissime e la vista di quella forza ci spaventava un poco, ma le onde rompendosi contro le rocce defluivano in modo quieto verso la riva, in questo modo il mare davanti alla spiaggia era calmo e invogliava a bagnarsi nelle sue acque.

Mentre facevamo il bagno tranquillamente in quelle acque azzurre, si aveva la sensazione di essere in paradiso, ma, se lo sguardo andava oltre la barriera delle rocce si vedeva lo sconvolgimento di quel mare sotto la furia del maestrale e sembrava che il mare stesso volesse inghiottirci.

Ad un certo punto sentimmo dei versi provenire dall'alto, alzando lo sguardo notammo una coppia di falchi probabilmente in cerca di qualche preda che volavano stando vicini.

Tutto era armonia, il suono del mare, il grido dei falchi, l'urlo del vento.

Lasciammo quel posto verso l'imbrunire con un po' di rimpianto e da quel momento iniziai ad amare il maestrale.

Venimmo poi a sapere che quel luogo era chiamato Le Sette Valli Della Luna e noi ci trovavamo esattamente nella quarta valle.

Siamo tornati altre volte, ed ogni volta è come se fosse la prima per le emozioni che riesce a trasmetterci.


                                                                  Angela

 

 

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