Libertà in catene

Li sento dalla valle stan salendo
eppure non v’è il minimo rumore
ma quel che sento è il battito del cuore
che di paura e orrore va crescendo.

Son figlio di catene liberate
che il padre mio col sangue ha già pagato
dal giorno che lui venne catturato
e vinta la fierezza sua a frustate.

Venduto come carne da macello
da propria madre terra fu strappato
con ferro e fuoco venne poi marchiato
e da leone poi divenne agnello.

Li sento stan salendo dalla valle
ma la mia voce tace ogni parola
Il grido mi si perde nella gola
sentendo che mi prendono alle spalle.

Mi appenderanno e fuoco mi daranno
su quella croce di cui vanno fieri
i loro volti certo non son neri
ma come pece han l’anima e lo sanno.

La libertà dicesti padre mio
è scritta a sangue sopra questo foglio
ed è menzogna dire te lo voglio
se come te son prigioniero anch’io.

Ormai arriva l’ombra della morte
da volti che non vengono svelati
e nei cappucci restano celati
ed ora mia sarà... tua stessa sorte

                                                                  Angela

 

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