Milano

Milano di notte ti sento più mia
mentre tu osservi al chiaror di un lampione
chi piange, chi prega, chi si butta via.
Nell'acqua scura di darsena e navigli
insabbi il dolore e trattieni il respiro
per quei disperati acquisiti tuoi figli.

 

Milano violenta per mano ch’è vile
E che t'incatenata a una nomina infame
da sotto l'asfalto trapela il lamento.
Al suon di campane sei sorda e sei muta
ma ascolti il lamento di chi ormai morente
a te si rivolge con l’ultimo fiato.
 

Milano restia a elargire carezze
l'innato calore hai celato col gelo
ma senza esitare sai dare il tuo cuore.
Sei donna blasfema che giuri e rinneghi
lavando nel fango il sangue rappreso
pregando fedele... ma in quale Dio credi?
 

Milano col sole sei statua di sale
tu non ti scomponi davanti alla morte
sorridi beffarda e a lei volgi le spalle.
Invece di notte sei bimba impaurita
che tieni a te stretto quel manto nebbioso
e aspetti il risveglio del giorno che viene.

                                                                  Angela

 

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