Piccolo angelo


 

LUI - "Ciao Doctor mi vedi?"
IL DOTTORE - "Certo che ti vedo piccolo, è da 10 minuti che ti sto osservando."
LUI - "Stavo dormendo e mi hai svegliato Doctor ma non importa desideravo proprio parlare con qualcuno, quà sono sempre da solo."
IL DOTTORE - "Sei un birichino, hai sempre voglia di chiaccherare."
LUI - "Dimmi Doctor sono cresciuto vero? Dimmi devo stare ancora tanto quà dentro? Sai sono curioso, voglio sapere cosa c'è fuori, voglio sentire il sole sulla pelle, il vento che mi sfiora i capelli, voglio uscire e vivere anche se a volte vorrei rimanere quì perchè mi sento protetto al sicuro."
IL DOTTORE - "Lo so piccolo, hai tante cose da vedere,il mondo è grande, ma molto infido e tu sei tanto piccolo... indifeso."
LUI - "Eh no Doctor, sarò piccolo è vero ma sono forte, so scalciare, fare a pugni, insomma sto crescendo,però sai la cosa che più voglio... è vedere la mia mamma. Ma dimmi Doctor... com'è la mia mamma?"
IL DOTTORE - "La tua mamma piccolo è molto bella, ha una cascata di capelli corvini, neri come la notte e gli occhi scuri e grandi che ipnotizzano ed una voce melodiosa."
LUI - "Ed io Doctor, io come sono? Credi che le piacerò? Sai... quì dentro non ci sono specchi ed io a volte ho paura di essere un brutto rospo e di non piacerle."
DOTTORE - "Ehi piccolo vanitoso, certo che tu ora sei un piccolo rospo, ma molto... molto carino e presto diventerai un angelo e ricorda nessun angelo è mai brutto."
LUI - "Sai doctor, ieri ho mangiato dei dolcetti, erano molto buoni e ripieni di crema, a me piacciono molto ed anche alla mia mamma piacciono lo so, poi... ho ascoltato della musica e mentre ascoltavo mi sono addormentato ed ho sognato una mano che mi accarezzava dolcemente, era lei vero...? Era la mia mamma?"
DOTTORE - "Certo rospetto goloso, era la tua mamma che ti accarezzava, tutte le mamme lo fanno."
LUI - "Uffa Doctor, io ho voglia di ridere, di giocare ma tu... sei sempre così serio e poi, ogni volta che ti parlo della mia mamma ti rattristi, perchè?"
DOTTORE - "Scusami piccolo se sono troppo serioso e triste, ma sai, noi adulti siamo fatti così, prendiamo le cose troppo seriamente, ma tu... non farci caso."
LUI - "Sai Doctor, quando sarò grande sarò sempre allegro e riderò,canterò e amerò la vita e farò ridere anche te."
DOTTORE - "Lo vorrei tanto piccolo,purtroppo..."
LUI - "Doctor... cosa sono? Cosa sono quelle cose che ti scendono dagli occhi? Ti fanno male? E a cosa servono?"
DOTTORE - "Si chiamano lacrime piccolo rospo, ma non sono loro che fanno male e servono ad
esprimere la gioia o il dolore che abbiamo dentro."
LUI - "Ehi doctor, asciuga quelle lacrime e sorridi. Ti voglio bene lo sai? Però ora ho sonno, tanto sonno. Voglio dormire per sognare... sognare della mia mamma."
DOTTORE - "Dormi piccolo, dormi il sonno degli innocenti e sogna... perchè solo quello puoi fare
sognare, almeno... fino a domani."
LUI - "Ciao Doctor, ti vedrò domani?"
DOTTORE - "No piccolo, tu domani sarai un angelo ed io... io il tuo carnefice..."
LUI - "Carnefice? Cos'è un carnefice?"
DOTTORE - "Carnefice è l'uomo piccolo rospo, ma tu non lo saprai mai, stai già sognando piccolo angelo."
DOTTORE - "Addio, piccolo rospo. Addio piccolo angelo... Addio... figlio mio.

                                                                  Angela

 

 

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