Quella
volta che mi feci due...siciliani
I
Quella sera, dopo
che mio marito uscė per andare al lavoro, mi
assalė improvvisa la frenesia di fare qualcosa.
Il pc come al solito era occupato da mio figlio,
in televisione nulla che attirasse la mia
attenzione, non era la serata adatta di leggere
un libro nč di scrivere qualcosa. Che fare
dunque? Certo potevo scendere due piani sotto al
mio e rifugiarmi a casa della mia amica ma, di
ascoltare ancora le sue disgrazie in amore non
mi andava.
Cosė, senza pensarci
su troppo decisi di uscire.
Presi la borsa, salutai mio figlio e me ne
andai.
Il buio mi avvolse, mi guardai intorno con
circospezione, non mi sarebbe piaciuto quella
sera venire scippata come pochi mesi addietro,
quindi tranquillizzata m'incamminai verso il
corso. Mi stupii il numero esiguo di persone che
c'era in giro a quell'ora e pensai che solo
qualche anno prima la piazza gremiva di gente a
tutte le ore. Come cambiavano i tempi.
La mia attenzione ad un certo punto fu colpita
da un'insegna luminosa e in un secondo decisi
cosa avrei fatto quella sera. Certo non era
nelle mie abitudini e per un istante esitai,
quasi incerta, ma poi mi dissi che dopotutto si
vive una volta sola, e non sarebbe caduto il
mondo se per una volta avessi dato libero sfogo
alle miei voglie.
Quando entrai nel locale mi colpė l'atmosfera
intima che vi regnava, una dolce musica faceva
da sottofondo ai mormorii delle poche persone
che erano in attesa, mentre una luce soffusa
dava al locale una forma molto intima.
Mi guardai intorno, ero quasi imbarazzata, avevo
da tempo perso l'abitudine ad andare in certi
locali da sola, ma sfoderando una gran dose di
facciatosta avanzai decisa. Un maitre mi si fece
subito incontro e mi condusse in una sala privé
(ancor oggi mi chiedo come avesse potuto
immaginare cosa volessi),mentre seguivo il
maitre ebbi l'impressione che qualcuno mi
fissasse, mi voltai e... nessuno, non c'era
nessuno che in quel momento mi stesse fissando,
forse... forse era davvero solo una mia
impressione, ma quella sensazione continuava a
persistere ed infine mi resi conto che la mia
percezione era esatta, qualcuno mi stava davvero
fissando in modo persistente. Mi voltai e vidi
che i responsabili di questa mia percezione
erano due affascinanti siciliani, i quali mi
fissavano in modo sfacciato, sorridendomi, ed il
loro sorriso spiccava sul colorito bruno come di
lieve abbronzatura.
Lo confesso, sapere che potevo ancora attrarre
qualcuno mi fece sentire lusingata inoltre... io
pure ero attratta da loro. Perō dovevo
scegliere, non potevo la prima volta che uscivo
da certi schemi sgarrare in modo cosė clamoroso,
forse, uno solo poteva bastarmi ma... chi
scegliere di loro due?
Erano tutti e due cosė fantastici, cosė
invitanti, scegliere uno equivaleva a scartare
l'altro e non me la sentivo di fare questa
scelta.
Mentre stavo lė indecisa sul da farsi lo stesso
identico pensiero di poco prima mi attraversō la
mente... Si vive una volta sola... buttati dai,
che vuoi che sia...
E cosė decisi, li avrei avuti tutti e due.
Presa questa decisione ripresi a seguire il
maitre nella sala privé, gli dissi quello che
volevo quasi sussurrando e lui se ne andō. Passō
pochissimo tempo e li vidi arrivare. quando
furono proprio davanti a me il mio desiderio
divenne incontenibile, sentivo che non avrei
resistito a lungo, sentire il loro profumo era
cosė eccitante che persi la testa e quando il
desiderio l'aggiunse l'apice mi buttai su di
loro come una tigre famelica.
Non mi vergognai dell'esplosione della mia
voglia, anzi... tutto serviva a rendere quel
momento il pių eccitante possibile.
Naturalmente sapevo che nessuno poteva vedermi e
che tutto ciō che accadeva in quella sala
sarebbe rimasto tra me e loro due, neppure il
proprietario del locale ne avrebbe mai fatto
parola.
Ora non sto certo a raccontarvi tutto nei
dettagli, non mi sembra il caso (anche se a
qualcuno di voi piacerebbe sicuramente) inoltre
non vorrei annoiarvi pių del dovuto. Comunque fu
un'esperienza
davvero unica e mi
ripromisi di ripeterla pių spesso. Gustare il
sapore del frutto proibito fu troppo esilarante.
Alla fine pagai il dovuto e me ne andai, avevo
sulle labbra ancora il loro dolce sapore e
camminavo come fossi su di una nuvola. Mi
diressi verso casa e fu allora che i sensi di
colpa cominciarono a farsi sentire, fino a
qualche ora prima avrei giurato che non avrei
mai fatto una cosa del genere ed invece...
invece non ero riuscita a resistere alla
tentazione.
Sorgeva ora il dilemma... dirlo o non dirlo a
mio marito? Decisi che era meglio non rivelargli
nulla dopotutto sarebbe servito solo a tacitare
la mia coscienza e lui poi non avrebbe pių avuto
fiducia in me.
Quando il giorno dopo lui mi chiese come avessi
passato la sera precedente gli risposi:"Nulla di
nuovo caro, la solita routine serale."
Ancora oggi non sa che quella sera mentre lui
era al lavoro io uscii e mi feci... due
splendidi e meravigliosi... cannoli siciliani.
Angela
Grafica e Web Design
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