Sipario nero (congedo)

Vorrei catturare i nostri attimi
in un bicchiere di cristallo sottile
per non vederli svanire insieme alle tue spalle.
Vorrei conservare le tue parole
in un carillòn di legno scuro
per vederle danzare sulle punte
cullate dal suono lieve della tua voce.
Vorrei concedere le mie tristi membra
ad un dolce letargo che mi porti fino a te
attraverso un lungo sogno,
per svegliarmi solo al tuo ritorno.
Un nero sipario non si addice
al carezzarsi delle nostre voci
ed il silenzio è letto di morte
per le nostre parole.
Chiedimi di dividere il mio cibo,
costringimi pure, se vuoi,
a rinunciare ai miei respiri,
ma non assassinare il mio cuore
imponendogli di dividerti con chi non ami,
tu oggetto del mio Amore,
soggetto delle mie poesie,
anima dei miei versi.
Posso già sentirlo
lo stridere del nostro silenzio,
il suono dei nostri desideri nascosti,
l'urlo del mio risveglio,
la nenia delle nostre parole.
Requiem di emozioni
nei giorni dell'assenza
ed io spirito errante
navigherò il silenzio senza senso
s'una gondola di rosso vellutata
e senza più il calore dei giorni belli
ti verrò a cercare, o forse
saremo già lontani.

                                                     

                                                                   Alessandro

 

 

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