Straniero

Mi sento come fossi un clandestino
eppure questa terra è casa mia
più d’un intruso circola per via
per me c’è la prigione se sconfino.

Adesso piange invano il tricolore
e l’inno di Mameli si confonde
col canto del muezzin tra le sue sponde
poi lentamente perde di valore.

Non sono uno straniero io lo giuro
la terra mia è questa e l’amo tanto
perché sono ITALIANO me ne vanto
e la mia patria non udrà l’abiuro.

Mi sento messo a nudo e rivestito
con abiti che addosso non mi sento
la barba coprirà il rasato mento
cantare un giorno mi verrà proibito.

Se il culto nostro un dì sarà violato
se al posto di Gesù sarà Maometto
piangendo un grido mi uscirà dal petto
“Non voglio un Dio che mio non è mai stato”.

                                                                                   Angela

 

 

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